La parabola del perdono

C’era una volta un uomo la cui vita era ordinaria, come quella di tutti gli altri. Vi erano momenti belli e momenti brutti. Giunto alla sua ultima ora, l’uomo lasciò questo mondo. Quando si ritrovò nell’aldilà, si accorse di avere con sé soltanto la propria anima. Nuda, indifesa e trasparente, tutto al suo interno si vedeva come su un palmo della mano. Davanti a lui emersero tutte le sue azioni. C’erano gesti belli e nobili, ma anche alcuni che lo riempivano di vergogna e disgusto. Tentò di scacciare dalla sua anima i peccati e le azioni indegne, ma capì che era impossibile. Allora decise di coprirli con tutto ciò che di bello e buono aveva compiuto nella sua vita e si avviò per incontrare Dio.

Non passò molto che giunse alle porte del Paradiso, spalancate. Lì lo accolse Dio, ma senza dirgli nulla. “Beh, evidentemente Dio non ha visto i miei peccati, se ha aperto per me la porta del Paradiso,” pensò l’uomo e vi entrò.

Passò del tempo, e l’uomo si recò da Dio. “Signore, non mi sento bene in questo tuo Paradiso,” gli disse. “Ho paura di fare un passo. C’è troppo poco di buono nella mia anima e non riesco a nascondere le cattive cose che ho fatto. Temo che tutti vedano tutto questo.” “E cosa vorresti da me?” “Tu sei onnipotente e misericordioso, hai visto com’è la mia anima. Eppure non mi hai punito quando ho tentato di nascondere i miei peccati, e mi hai persino accolto in Paradiso. Ti prego, abbi pietà di me e purifica la mia anima da tutto ciò che è brutto e sbagliato!” “Non mi aspettavo proprio una richiesta simile, ma farò ciò che chiedi,” disse Dio.

E Dio tolse dall’anima tutto ciò che vergognava l’uomo. Cancellò dalla sua memoria i tradimenti, le bugie e gli inganni, le calunnie e le vigliaccherie, l’avidità e la pigrizia. Ma quando scomparve l’odio dai suoi ricordi, l’uomo dimenticò anche l’amore. Con i ricordi delle cadute, sparirono anche i ricordi delle vittorie. La sua anima restava davanti a Dio completamente vuota. Più vuota perfino del momento in cui era nato nel mondo. Dio ne ebbe compassione e restituì ogni cosa alla sua anima.

Allora l’uomo chiese di nuovo: “Cosa devo fare, Signore, se il bene e il male in me sono così intrecciati? Significa che il mio posto è nell’inferno, vero?” “Torna in Paradiso. Io non ho creato altro che Paradiso. Questo inferno di cui parli lo porti dentro di te.”

E l’uomo tornò in Paradiso. Passò del tempo e di nuovo si presentò davanti a Dio. “Signore, non sto bene qui. Tu sei onnipotente e misericordioso, ti prego, abbi pietà di me e perdona i miei peccati.” “Non mi aspettavo proprio questa richiesta,” rispose Dio, “ma farò ciò che desideri.”

E Dio perdonò tutti i suoi peccati, e l’uomo tornò di nuovo in Paradiso. Ma passò del tempo e di nuovo si presentò davanti a Dio. “E ora, cosa desideri?” “Signore, non mi sento bene nel tuo Paradiso. Tu sei onnipotente e misericordioso, e hai perdonato i miei peccati, ma io stesso non riesco a perdonarmi. Aiutami!” “Questa è la richiesta che aspettavo,” rispose Dio. “Ma questo non rientra nel mio potere. Questa pietra, che solo tu puoi spostare, è nelle tue mani.”

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