Epigenetica

I geni non sono un programma che agisce indipendentemente da tutto il resto, né controllano la nostra vita. Le condizioni esterne, così come i nostri pensieri e sentimenti, possono attivare o disattivare determinati programmi genetici. Questa è una scoperta rivoluzionaria che cambia radicalmente ciò che fino a ora consideravamo una verità indiscutibile: l’idea che siamo condannati dalla nostra eredità genetica.

Il fatto che i geni non siano regolatori incondizionati della nostra vita e del nostro comportamento è un argomento che sostengo da tempo. Ho sempre creduto che, se i fattori esterni non sono favorevoli, un determinato gene non può esprimersi o svilupparsi.

Prendiamo, ad esempio, un bambino nato con il potenziale per diventare un grande pianista. Se cresce in una tribù di selvaggi e non vede mai un pianoforte in tutta la sua vita, o se, a causa di un incidente, perde alcune dita delle mani, i suoi geni musicali non avranno modo di manifestarsi. E nessuno saprà mai che quel bambino aveva tale talento.

Nel suo libro Il digiuno curativo, Lydia Kovacheva scrive che, lavorando con persone adottate, ha scoperto che queste tendevano a sviluppare malattie tipiche delle famiglie adottive. In altre parole, i geni ereditati dai genitori biologici non si erano espressi a causa delle condizioni di vita nella famiglia adottiva, che aveva abitudini, alimentazione, credenze, problemi emotivi e comportamenti diversi.

Se pensate ancora di essere predestinati a essere grassi o magri, belli o brutti, sani o malati, e che non si possa fare nulla per cambiare tutto ciò, ripensateci! Se non ci sono le condizioni per far sì che i nostri geni si manifestino, essi non verranno attivati.

Potreste avere i geni di grandi musicisti, artisti, atleti, politici o qualsiasi altra cosa desideriate, ma se non vi trovate in un ambiente che permette loro di esprimersi, rimarranno inattivi.

Ivan Petărniški

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