Tradizioni e riti di gennaio


Sapevate che il nome antico bulgaro di gennaio era Goljam Sečko (Grande Freddo)? Questo nome è legato al grande gelo di questo mese, che interrompeva le attività agricole. Secondo il calendario gregoriano, gennaio è il primo mese dell’anno. Il suo nome deriva dal dio romano Giano (Janus), custode delle porte e simbolo di ogni inizio.

Gennaio e febbraio sono stati gli ultimi due mesi aggiunti al calendario, poiché i Romani credevano che durante l’inverno non ci fossero mesi. Proprio il mese degli inizi è ricco di giorni festivi e tradizioni: abbiamo selezionato otto di queste per presentarvele nei dettagli.

San Basilio – Capodanno e il rito della Surva

Il 1° gennaio si celebra l’inizio del nuovo anno. La Chiesa ortodossa onora la memoria di San Basilio il Grande, e festeggiano l’onomastico coloro che si chiamano Vasil, Vasilka, Vasilena, Vesela e altri nomi simili.

La Surva è una tradizione popolare durante la quale giovani uomini, chiamati survakari, girano di casa in casa per augurare prosperità ai padroni con un rituale. Il capo del gruppo, chiamato “l’asino”, raccoglie il denaro e gli altri doni ricevuti. I giovani portano rami di corniolo decorati con popcorn, frutta secca e lana e, con questi rami, battono leggermente i padroni sulla schiena per garantire loro salute per tutto l’anno.

Non è un caso che i rami usati per il rito provengano dal corniolo, uno degli alberi più resistenti: è il primo a fiorire e i suoi frutti sono gli ultimi a essere raccolti.

San Silvestro – Festa di Silvestro

Il 2 gennaio è considerato il secondo giorno della Surva ed è dedicato agli animali da lavoro, come buoi, bufali e cavalli. La festa è conosciuta anche come “Festa del Bue”, Rinachovden, Karamanovden o Silvestrovden.

In questa giornata si puliscono le stalle. Un aspetto curioso della celebrazione è che i giovani che hanno partecipato al canto natalizio visitano le case dei proprietari di bestiame e puliscono le stalle, rimaste sporche durante le feste natalizie. Successivamente, prendono un sacco lasciato dal padrone nella stalla – solitamente pieno di pane e vino – e se ne vanno senza dire nulla a nessuno.

Secondo la tradizione, la prima persona che entra in casa quel giorno influenzerà l’intero anno: se sarà una persona sana o malata, buona o cattiva, così sarà l’anno che verrà.

Il 6 gennaio si celebra l’Epifania, festa della luce e dell’illuminazione. Questo è uno dei giorni più solenni per la Chiesa ortodossa, dedicato al battesimo di Gesù Cristo nel fiume Giordano. La festa è nota anche come Krustovden (Giorno della Croce) o Vodokrastì (Benedizione delle Acque), poiché si ritiene che immergersi nell’acqua in questa giornata garantisca salute per tutto l’anno e ponga fine ai cosiddetti “Giorni Impuri”.

Epifania – Festa del Battesimo di Cristo

Durante la celebrazione, l’acqua viene benedetta con un rito solenne. Dopo la messa, il prete getta una croce nel fiume, e i giovani uomini si tuffano per recuperarla. Si crede che chi riesce a prendere per primo la croce sarà sano e felice per tutto l’anno. Successivamente, il vincitore gira per il villaggio con la croce, ricevendo doni dagli abitanti.

Giorno di San Giovanni (Ivanovden)
Il giorno di San Giovanni Battista, celebrato il 7 gennaio, è dedicato al Santo che battezzò Gesù Cristo nel fiume Giordano. Giovanni, noto anche come il Precursore, preannunciò l’arrivo di Cristo sulla terra e preparò la strada con le sue predicazioni. Le tradizioni legate al bagno rituale dell’Epifania (6 gennaio) proseguono anche nel giorno di San Giovanni. Giovanni è considerato il protettore del padrinato e del rapporto di fratellanza, motivo per cui, in questa giornata, i giovani scapoli bagnano le ragazze, così come i ragazzi più giovani e le persone che festeggiano l’onomastico. Questo bagno rituale è accompagnato da regali e cene festive. I piatti tipici includono salumi fatti in casa, banitsa (torta salata tradizionale), grano, fagioli e salsiccia cotta al forno. Gli onomastici celebrati in questa giornata includono Ivan, Ivanka, Yoan, Yoana, Vanina e altri.

Giorno delle Levatrici (Babinden)
L’8 gennaio si celebra Babinden, una festa dedicata alla salute dei bambini, alle levatrici e alle madri. La giornata prevede diversi rituali: le levatrici lavano i bambini e li benedicono, ungendoli con miele e burro. Vengono offerti alle levatrici dei panini rituali (kravai) e lana, e si tiene un banchetto per le giovani spose a casa della levatrice. Le donne che hanno partorito durante l’anno portano cibi tradizionali come banitsa, vino e pane. Questa è una delle più grandi feste femminili della tradizione popolare bulgara, volta a rendere omaggio e gratitudine alle donne anziane che hanno assistito ai parti. La giornata si conclude con il bagno rituale della levatrice nel fiume. Tutti cantano e si divertono, e dopo il bagno vengono offerti doni come asciugamani, tessuti e calze, che le giovani donne pongono sulla spalla destra della levatrice.

Giorno di Sant’Antonio (Antonovden)
Il 17 gennaio si celebra Antonovden, noto anche come Lelin den, in onore di Sant’Antonio il Grande. Si svolgono riti per proteggersi dalle malattie, poiché si crede che in questo giorno tutte le malattie si riuniscano, per poi diffondersi il giorno successivo (Sant’Atanasio). Secondo la tradizione, in questa giornata le donne evitano di lavorare a maglia, cucinare legumi come fagioli e lenticchie, e filare per non offendere la peste e altre malattie. Nel folklore bulgaro, Sant’Antonio e Sant’Atanasio sono considerati fratelli fabbri, motivo per cui questa giornata è celebrata anche dai fabbri e dai lavoratori del ferro. La tradizione prevede di preparare due focacce al miele da donare a vicini, amici e parenti, mentre una terza viene lasciata in soffitta come offerta simbolica alla peste. Gli onomastici celebrati includono Anton, Antonia, Antoaneta e altri.

Giorno di Sant’Atanasio (Atanasovden)
Il 18 gennaio si celebra Sant’Atanasio il Grande. Secondo la tradizione popolare, Sant’Atanasio è considerato il signore della neve e del ghiaccio. Da questo giorno si crede che l’inverno inizi a ritirarsi. La leggenda lo descrive vestito di una camicia di seta, mentre cavalca un cavallo bianco e si arrampica sulla montagna gridando: “Vai via, inverno! Vieni, estate!”. Per questo motivo, la festa è conosciuta anche come la Metà dell’inverno. Come Antonovden, anche Atanasovden è celebrato dai fabbri, dai coltellinai e dai lavoratori del ferro. Inoltre, è un giorno dedicato alla protezione contro malattie come la peste. Le donne rispettano le stesse regole di Antonovden (non cucinano legumi, non filano e non lavorano a maglia). In alcune regioni, ragazzi e ragazze si radunano nei campi, ballano danze tradizionali (horo), cantano e costruiscono altalene. Gli onomastici celebrati includono Atanas, Atanaska, Nasko, Zhivko, Zhivka e altri.

Giorno del Gallo (Petliovden)
Il 20 gennaio si celebra Petliovden, noto anche come il Giorno del Gallo, una festa dedicata alla salute e alla fertilità dei ragazzi. Questa celebrazione coincide con la festa cristiana in onore di Sant’Eutimio. Un elemento caratteristico di questo giorno è il sacrificio rituale di un gallo, spesso eseguito sulla soglia della porta di casa. Il sangue del gallo viene spruzzato sulla porta come simbolo rituale. La tradizione prevede che il sacrificio sia compiuto da un giovane e che con il sangue si tracci un segno rituale sui volti del ragazzo che compie il sacrificio e degli altri giovani. Dopo il sacrificio, il gallo viene gettato fuori dal cortile e successivamente recuperato, mentre la sua testa viene lasciata vicino alla porta d’ingresso. Questo rito è collegato alla leggenda di Re Erode, che ordinò l’uccisione di tutti i bambini maschi per eliminare Gesù Cristo.A

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