
Avevo 27 anni quando rimasi incinta della mia seconda figlia. Dopo la nascita della mia prima figlia, avevo avuto tre aborti spontanei, e i medici mi avevano detto che, se avessi voluto avere un secondo figlio, avrei dovuto ricoverarmi in ospedale non appena avessi scoperto di essere incinta, in modo da portare avanti la gravidanza sotto controllo medico. Sentii intuitivamente, molto presto, di essere incinta e andai immediatamente in ospedale.
Dopo un’ecografia, il medico mi disse che non vedeva segni di gravidanza, ma io insistei, convinta che ci fosse qualcosa. Solo dopo un’ecografia transvaginale, fu confermato che ero davvero incinta. Anche se ero appena nelle prime settimane, avevo già avuto perdite di sangue. Mi ricoverarono immediatamente e mi fu prescritto di rimanere principalmente a letto fino al quarto mese di gravidanza.
Non essendo una grande appassionata di televisione, decisi di trascorrere il tempo leggendo. All’epoca ero attratta da argomenti spirituali: chi siamo, da dove veniamo, perché siamo qui, qual è il vero significato della vita? Purtroppo, a causa del periodo successivo alla caduta del comunismo, non c’era molta letteratura disponibile su questi temi. Tuttavia, tutto ciò che riuscivo a trovare lo leggevo avidamente.
In quei mesi lessi due libri di Paco Rabanne, “Traiettoria di una vita verso un’altra” e “Apocalisse”, e con una mia amica mi scambiai altri testi, come “Il viaggio delle anime” di Michael Newton. Lessi anche la Bibbia, spinta dalla curiosità di scoprire cosa contenesse.
Un giorno, mentre leggevo uno di questi libri, una donna fu ricoverata nella mia stanza, pronta a partorire a giorni. Suo marito, notando il libro che tenevo in mano, mi chiese se conoscessi Peter Deunov e il suo insegnamento. Il nome mi suonava vagamente familiare, ma gli risposi che non ne sapevo nulla. A quel punto, mi chiese se volessi che mi portasse uno dei suoi libri. Entusiasta, accettai.
La sera stessa tornò con un libro intitolato “Il libro della salute”. Mi immersi subito nella lettura e fin dalle prime pagine mi sentii completamente catturata. Questo libro aprì davanti a me un mondo nuovo, che avevo sempre percepito come esistente fin da bambina: un mondo in cui siamo molto più di un corpo fisico, ma di cui fino ad allora non avevo potuto parlare con nessuno.
Nel libro trovai spiegazioni che confermavano le sensazioni che avevo sempre avuto. Scoprii che l’essere umano possiede 12 corpi, dei quali solo quattro sono attualmente funzionanti: quello fisico, quello del cuore (dei sentimenti), quello della mente e quello del mondo causale, razionale. Gli altri otto corpi sono in uno stato embrionale e si svilupperanno in futuro. Lessi anche che ogni organo umano è legato a una virtù, e che ogni malattia riflette uno squilibrio in quella virtù.
Particolarmente significativa per me fu la frase: “Le malattie insorgono per due motivi: o hai preso troppo o hai dato troppo.” Sebbene allora non la capissi pienamente, sentivo che era vera.
Nella parte del libro dedicata alle donne in gravidanza, trovai istruzioni su come influenzare positivamente il bambino nell’utero: come immaginare certe caratteristiche e come comunicare con il piccolo. Questo confermava ciò che avevo sempre sentito: che il bambino percepisce e assorbe tutto ciò che vive la madre.
A metà della mia gravidanza, durante un’ecografia, il medico rilevò la presenza di un fibroma, che cresceva parallelamente al feto. I miei familiari si preoccuparono molto e mia suocera, avendo una conoscente ginecologa molto esperta nella stessa struttura ospedaliera, organizzò un controllo con lei. La dottoressa confermò la presenza del fibroma e mi rassicurò dicendo che, al momento del parto, sarebbe stato sufficiente eseguire un taglio cesareo, durante il quale avrebbero rimosso sia il bambino sia il fibroma.
Io però non mi lasciai scoraggiare: ora sapevo che la mia mente poteva influenzare il mio corpo. Ogni giorno immaginavo il fibroma che si riduceva e scompariva.
Dopo una settimana, durante un’altra ecografia, il fibroma non era più visibile. I medici ipotizzarono che fosse nascosto dietro al bambino, ma io sapevo di aver contribuito alla sua scomparsa con la mia mente. Questa esperienza mi convinse che avevo il potere di cambiare la mia realtà, e che chiunque poteva farlo con abbastanza fede e volontà.
Quando arrivò il momento del parto, invocai mentalmente l’aiuto di Peter Deunov. Sentii la sua presenza e, attraverso pensieri guida nella mia mente, mi aiutò a respirare per alleviare il dolore. Il parto fu rapido e facile, e mi trovai in uno stato di profonda gratitudine.
Questa fu la mia prima esperienza con l’insegnamento di Peter Deunov, ma il segno che lasciò in me fu profondo e duraturo.
