Tutto è qui e ora. Siamo Uno.

Per conoscerci, dobbiamo passare attraverso l’esperienza del limite.
Con le nostre scelte, la nostra volontà e il nostro focus, creiamo ogni cosa – dentro e fuori di noi.
E l’intero mondo esterno esiste per aiutarci a conoscere meglio chi siamo.

Mentre viviamo, tutto nel nostro mondo cambia. L’unica cosa immutabile, che non viene mai messa in discussione, è la nostra esistenza. In altre parole: indipendentemente dalla forma, dal pianeta, dal luogo o dall’angolo dell’universo in cui ci troviamo, dal momento che esistiamo, continueremo sempre a esistere.
Ma abbiamo il diritto di scegliere dove esistere, cosa esplorare e come esplorare un determinato limite.

Noi siamo un’unica energia collettiva, dalla quale isoliamo una parte – una certa quantità di informazione – per esplorarla e per osservare come interagisce con altri limiti, con altre porzioni di informazione.
Ogni atto di pensiero, ogni scelta, ogni desiderio, ogni impulso che nasce da un’intenzione consapevole di creare, manifestare, esprimere – è già parte della creazione stessa.

Ma cosa significa veramente esplorare? Qual è il senso dell’esistere in questa forma, in questi limiti?

Se immaginiamo di essere il potenziale totale, di possedere tutta l’informazione possibile, allora sapremmo tutto. E nasce un paradosso:

Se sappiamo tutto, possiamo mai vivere l’esperienza del “non sapere”?

Possedere tutta l’informazione implica che non potremo mai sperimentare lo stato dell’ignoranza – cioè il non sapere di non sapere.
Ed è proprio questo il senso della creazione: limitare temporaneamente quel potenziale infinito, per poter esplorare frammenti dell’ignoto.

Limitandoci, diventiamo partecipanti consapevoli in un gioco divino: noi creiamo noi stessi, e allo stesso tempo creiamo anche la realtà intorno a noi.
Per poter formare un limite, dobbiamo distinguerlo dall’energia totale. Serve quindi un’illusione di separazione.

Immagina di restringere il potenziale totale alla dimensione di un cerchio. Una volta limitato, esso non conterrà più tutta l’informazione.
Scegliamo noi la grandezza di questo cerchio. Più è grande, più possibilità abbiamo.
Espandendoci, ampliamo le nostre conoscenze, e con esse le nostre possibilità – all’infinito.
Se decidiamo di non espanderci più, semplicemente iniziamo a esplorare un altro limite.
Perciò, in questo piano, siamo eterni: non smettiamo mai di esistere.

Questo è il vero senso della vita: esplorare il limite della conoscenza, e ampliarlo costantemente.

Ogni persona è perfetta nella propria imperfezione.
Non esiste nessuno come te in tutto l’universo, e proprio per questo, ogni confronto perde di significato.
Tu sei perfetto perché sei unico, irripetibile, insostituibile.
Non dobbiamo cercare la perfezione, perché non c’è mai stato e mai ci sarà qualcun altro uguale a te.

La vera perfezione non sta nella somiglianza, ma nell’unità.
È la somma di tutte le individualità – esseri umani, piante, oggetti, emozioni – che forma il campo informativo totale.
Ed è questa totalità a essere perfetta. Se anche solo un elemento mancasse, non sarebbe più tutto ciò che è.

Ogni individuo è un’aggiunta essenziale per rendere completo “Tutto ciò che è”.
Dal punto di vista del limite: ogni limite ha senso solo se esiste all’interno del tutto.

Senza il resto, il limite stesso sarebbe privo di senso.

Ma nel momento in cui comprendiamo di essere il complemento ideale del tutto, realizziamo che la nostra esistenza ha significato.
Se non servissi a nulla, non esisteresti.
Scoprendo il tuo scopo, contribuisci al bene collettivo, arricchendo il disegno complessivo.

La Mente Totale è il potenziale attraverso il quale possiamo accedere a tutta l’informazione.
La domanda è: sceglieremo di usarla, o rimarremo chiusi nei nostri limiti?

Il potenziale ci parla costantemente – attraverso i sogni, l’intuizione, gli incontri, i segnali.
Ma spesso lo ignoriamo.
Pensaci: quante volte hai fatto un sogno significativo che hai subito dimenticato?
Quante volte l’intuizione ti ha avvertito, e solo dopo hai detto: “Lo sapevo…”?
Quante persone o situazioni sono entrate nella tua vita come segni, e tu le hai respinte?

Siamo creatori di tutto ciò che ci circonda.
Siamo uno con tutto, ma per conoscerci dobbiamo prima uscire dall’Uno, separarci per un momento.
Come una goccia d’acqua che si distingue dall’oceano: solo se isolata può definirsi goccia. Altrimenti resta invisibile, indistinta, nell’oceano.

Se tutto fosse luce, senza ombra, come potremmo riconoscere la luce?
Serve il contrasto, serve il limite, serve la forma.

Con un coltello puoi tagliare il pane oppure togliere una vita.
La scelta è tua.
Tutto dipende dal tuo focus.


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