
Nella biblioteca del Vaticano si conserva un documento,
l’“Anonimo di Hase”, in cui si afferma:
> “Tribù e popoli aspiravano a diventare sudditi dell’IMPERO BULGARO, perché i bulgari erano i PIÙ GIUSTI del MONDO.”
Nella foto non è la Grande Muraglia Cinese. Si tratta della PORTA PRINCIPALE della FORTEZZA OVEČ, nei pressi della città di Provadia, in BULGARIA.
Un tempo i nostri antenati, a differenza di oggi, non si vergognavano mai e in nessun luogo di chiamarsi BULGARI, di difendere la propria lingua, religione e cultura. Al contrario – ovunque passassero lasciavano segni chiari della loro presenza e della loro essenza, lasciavano i nomi delle proprie stirpi e quello dello Stato a cui appartenevano.
BULGARIA è il nome che, per millenni, non hanno mai cambiato, custodendolo come qualcosa di SACRO, perché era molto più di un semplice segno di identità – era un’ESSENZA SACRA, conosciuta nel mondo.
Di loro si diceva:
> “Un tempo i BULGARI erano i PIÙ GIUSTI di TUTTI I POPOLI, e per questo città e tribù si univano a loro volontariamente.”
(Vaticano – “Anonimo di Hase”)
Questo è un popolo con la missione di essere la “TESTA DEI POPOLI”.
Proprio questi bulgari entrarono nella penisola italiana molto prima di Alcek, portando con sé le proprie usanze e credenze per affermarle, e non per adattarsi, fondersi o perdere la propria identità.
