LE RELAZIONI – UN INDICATORE DEL NOSTRO LIVELLO VIBRAZIONALE

Le nostre relazioni con le persone non sono qualcosa di scontato – si costruiscono nel corso degli anni. Dipende da noi a quale frequenza vibriamo e quali persone attireremo nella nostra vita. Tutti ci influenziamo a vicenda, che ne siamo consapevoli oppure no. Quando lavoriamo su noi stessi ed eleviamo le nostre vibrazioni a ottave più alte, lo stesso inizia gradualmente ad accadere anche alle persone che ci circondano – ognuna con il proprio ritmo e tempo. Al contrario, se non c’è risonanza, semplicemente usciranno dalla nostra vita.

Quando sei in armonia con te stesso, tutti intorno a te lo percepiscono ed è piacevole per loro stare in tua compagnia. Ciò che emani è anche ciò che attrai.

Esistono persone che si lamentano costantemente, vivono nel ruolo di vittime, trovano scuse per tutto e accusano gli altri delle proprie difficoltà. Non si assumono la responsabilità della loro vita e spesso criticano chi ha successo, spiegandosi che “gli altri hanno fortuna”. Non ammettono nemmeno che siano proprio loro ad attirare situazioni che alimentano l’abitudine a lamentarsi.

Il vero aiuto è essere un esempio ispirante. Allora le persone verranno spontaneamente da te e ti chiederanno cosa fai per avere successo. Solo allora puoi aiutarle e mostrare loro la via. Ma se le “consigli” senza che siano pronte, non ne trarranno alcun beneficio e potrebbe persino provocare rifiuto. Non sappiamo quali lezioni ogni persona abbia scelto di vivere nel proprio cammino terreno. L’Universo colloca ognuno al suo posto secondo ciò che emana.

Le nostre relazioni sono uno specchio di ciò che emaniamo. È necessario osservare le persone intorno a noi, il modo in cui si comportano con noi, e chiederci: “Che cosa riflettono di me?”

Le relazioni sono specchi. Ogni persona nella nostra vita mostra un aspetto di noi stessi – spesso uno che non riconosciamo. L’ego, come meccanismo di difesa della mente, non permette di vederci nell’“imperfezione”. Per questo preferiamo che sia l’altro ad avere torto. Ma se riusciamo ad accettare questi specchi, scopriremo lati nascosti e cresceremo interiormente.

Siamo tutti collegati – parte di un unico Universo, di un unico organismo vivente. Fingiamo di essere separati per accumulare un’esperienza individuale. E in questa interazione spesso è più comodo dire che “l’altro ha la colpa” piuttosto che ammettere che abbiamo qualcosa da imparare su noi stessi.

La vera crescita arriva quando ci assumiamo la responsabilità. Nelle relazioni ciò significa anche porre confini chiari ma gentili. Se abbiamo una “ferita”, l’altro non può saperlo a meno che non glielo comunichiamo. Invece di accusare, è più sano parlare in prima persona: “Quando dici questo, io mi sento…” invece di “Tu mi ferisci”. Così evitiamo i ruoli di vittima e carnefice.

Le differenze di reazione tra uomo e donna spesso portano a conflitti. La donna di solito ha bisogno di parlare e di essere compresa, mentre l’uomo cerca subito di “risolvere”. Se non c’è dialogo e non si stabiliscono confini fin dall’inizio della relazione, più tardi si arriva ad accusare l’altro di “essere cambiato”.

Quando i conflitti si ripetono con persone e situazioni diverse, è un segnale che dobbiamo rivolgerci all’interno. Lo scenario si ripete per mostrarci qualcosa di noi stessi – una paura, una vecchia ferita o un limite che ci impedisce di costruire rapporti armoniosi. Invece di accusare, possiamo essere grati agli altri per averci aiutato a prenderne coscienza.

La chiave per buone relazioni è esprimere i propri sentimenti in modo chiaro e calmo. Ad esempio:
“Quando ieri sono tornata a casa e la casa era in disordine mentre tu guardavi la televisione, mi sono sentita stanca e non apprezzata. Potresti sistemare la prossima volta, per favore?”
È molto diverso dall’accusa “Tu mi trascuri”.

È importante anche rendersi conto che fin dall’infanzia ci vengono trasmessi modelli diversi. Alle bambine di solito viene concesso di esprimere le proprie emozioni, mentre ai bambini spesso si dice “non piangere, sei un uomo”. Così crescono con il divieto di mostrare le proprie emozioni, il che ostacola l’armonia nelle relazioni.

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Ci sono persone con cui è una vera gioia stare – ti ricaricano di energia e luce. Ma ci sono anche persone care che scelgono il ruolo di vittima e sembrano prosciugarti continuamente.

Non dobbiamo dimenticare una saggezza: “Sei la media delle cinque persone con cui trascorri più tempo.” Questo include non solo i nostri contatti reali, ma anche le persone che seguiamo sui social – perché anche loro riflettono i nostri interessi e il nostro mondo interiore.

Come recita il proverbio: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.”
Quindi guardati intorno – ti piace ciò che vedi accanto a te?

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