Tra razionalità e visione spirituale

Viviamo in un mondo in cui la razionalità e la logica hanno un valore enorme. Grazie ad esse abbiamo costruito scienza, tecnologia, medicina moderna. Tuttavia, quando si parla di temi che escono da quella cornice – come l’esistenza dell’anima, la vita oltre la materia, o persino approcci alternativi alla salute – spesso chi è strettamente razionale reagisce con resistenza, scetticismo o persino derisione.

Ma perché accade questo?
Non è cattiveria o chiusura personale: è semplicemente che ognuno di noi osserva la realtà attraverso una “mappa mentale”. Chi è molto razionale ha costruito la propria mappa sulla base di ciò che è misurabile, dimostrabile, ripetibile. Per questo, se gli si parla di concetti che non entrano in quella mappa – come l’origine emotiva di una malattia, o l’idea che la coscienza sopravviva al corpo – la mente reagisce difendendo il proprio terreno.

Eppure, la realtà non è limitata a una sola prospettiva.
Proprio come una montagna può essere osservata da versanti diversi, così la verità può manifestarsi attraverso linguaggi differenti: quello della scienza, quello della filosofia, quello della spiritualità. Non sono mondi in conflitto, ma espressioni della stessa sorgente, interpretata con strumenti diversi.

Se dico che un tumore può essere collegato a un trauma emotivo del passato, chi ragiona solo in termini biologici penserà che sia un’assurdità. Ma se guardiamo oltre, possiamo scoprire che emozioni represse, stress cronico e dolori interiori influenzano il corpo attraverso il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario. Non è magia, ma una connessione che la scienza stessa sta iniziando a esplorare con la psicosomatica, l’epigenetica e le neuroscienze.

La vera sfida, quindi, non è convincere qualcuno della “nostra” visione, ma mostrare che la realtà è più vasta della sua mappa.
Una persona razionale forse non accetterà subito l’idea di un’anima eterna, ma potrà accettare che le emozioni influiscono sul corpo. Potrà non credere in mondi extraterreni, ma potrà comprendere che la coscienza non è ancora del tutto spiegata dalla scienza.

La rigidità nasce dalla paura di perdere certezze. L’apertura, invece, nasce dal coraggio di esplorare.
Forse un giorno chi ride oggi, domani potrà essere toccato da un’esperienza personale che apre una nuova porta. E in quel momento, ciò che prima sembrava assurdo diventerà semplicemente una nuova verità.

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